Iniziamo col presentare la nostra famiglia: Maria Concetta, Salvatore, Giuseppe di dodici anni, Filippo di 10 anni, Roberto di 4 anni e Chiara 7 mesi. Siamo siciliani e nella nostra zona i soli a fare homschooling.
Abbiamo conosciuto la realtà del’hs per puro caso: un intervista del tg a Erika di Martino e la cosa ci è sembrata molto interessante, poiché non eravamo molto soddisfatti del sistema organizzativo della scuola dell’infanzia.
Come genitori ci siamo sentiti sempre di essere attori attivi nell’educazione dei nostri figli e il fatto di delegare qualcun’ altro ci sembrava inopportuno poiché riteniamo che abbiamo tanto da dare ai nostri figli: L’hs è un’opportunità in più che Giuseppe e Filippo hanno rispetto agli altri bambini. Nel rispetto dei loro ritmi i nostri figli hanno modo di apprendere nei più svariati contesti. Vivono la vita e non la scuola, infatti la scuola é in preparazione alla vita ma è una parentesi della vita vera.
Abbiamo notato io e Salvatore che gli altri bambini vanno a scuola per puro dovere, sono tristi la mattina perché fanno quello che non vogliono. Certo ci sono pure altri a cui piace questo andare a scuola come ero io da piccola, ma riflettendo io amavo la scuola perché non avevo dei genitori che spendessero del tempo per me, al di la del preparare il cibo, portare a casa i soldi, e vivere alcuni momenti insieme.
Per me invece da mamma i miei figli sono il centro della mia giornata: e in funzione a loro che mi organizzo: Per me è importante che loro siamo felici e insieme cresciamo nella conoscenza della vita. Facciamo molte attività che consentono di scoprire tante cose. Il nostro metodo e ibrido un po’ libero un po’ formale. Ci sono momenti in cui ci si deve sedere con quaderno penna o matita ed esercitarsi a fare i conti, o altri momenti in cui i conticini li facciamo sul serio, come ad esempio quando si fa la spesa o quando si sommano i soldini nel salvadanaio, o quando si considera la differenza tra e olive raccolte l’anno prima e quello di ora. Insomma la vita e mutevole ed anche il modo di apprendere dei nostri figli. Non voglio fare confronti ma noto che gli altri sono stressati dai troppi impegni, e certo dopo 8 ore tra i banchi, tra luci al neon, tra il vocio dei compagni che può essere sicuramente bello ma non quotidianamente moltiplicato per tanto tempo, insomma dopo questo ed altro li vedi derubati della loro libertà di movimento, di fantasia e creatività. La scuola in teoria è un’ottima cosa lo ribadisco perché non è che tutti i bambini hanno genitori così presenti come noi e dunque per chi ha questa opportunità allora perché sprecarla?